Di seguito vengono riportate le indicazioni del nuovo protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro. 

A seguito di un confronto fra Ministero della Salute, Ministero del Lavoro, MISE, INAIL e parti sociali è stato siglato, il 30 giugno scorso, il nuovo “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, che aggiorna e ripropone i precedenti accordi.

Le linee guida presentate in questi giorni pur non decretando l’obbligo di utilizzo della mascherina FFP2 ne regolamentano la metodologia di impiego .Ogni azienda è tenuta a svolgere un’analisi volta a identificare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili”. Il datore di lavoro su indicazione del medico competente e dell’ RSPP deve dunque intervenire individuando quelle criticità all’interno dell’azienda per le quali risulta essere indispensabile fornire e utilizzare le mascherine FFP2 e contemporaneamente dovrà anche definire la capienza massima dei locali all’interno della superficie aziendale.

Come nelle disposizioni precedenti viene indicato che si potrà, nel rispetto della disciplina per la protezione dei dati personali, misurare la temperatura corporea a chiunque acceda alle infrastrutture aziendali e che il datore di lavoro “assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago“.